LA POSIZIONE SEDUTA

La posizione eretta è la posizione in cui le curve naturali della colonna permettono una spesa energetica muscolare minima e pressioni diverse sui dischi intervertebrali.
Uno studio del 1993 della Clinica del Dorso della Clinique du Park di Lione, incaricata di studiare le caratteristiche morfo-tipologiche di una classe di alunni tra i 10 e gli 11 anni, ha messo in evidenza che il 50% degli alunni presentava una lordosi accentuata.

Da una analisi della giornata tipo di un bimbo tra i 6 – 7 anni, risulta che 10 ore circa sono dedicate al riposo, 8 – 10 ore resta seduto (scuola, pasti, televisione, studio), il restante tempo lo trascorre in posizione ortostatica (6 ore). Questa analisi sottolinea l’importanza di capire e correggere le alterazioni posturali nella posizione assisa. Essa rappresenta, qualunque sia il tempo trascorso seduto, la posizione più vincolante perché è la più statica e quella che può determinare nel tempo la struttura della colonna.

L’ergonomia scolastica, riferita all’apparato osteo-muscolo-legamentario, è l’insieme delle strategie messe in atto al fine di poter eseguire le varie attività della vita scolastica con il minor sovraccarico funzionale del rachide ma anche degli arti superiori ed inferiori.
Durante la postura assisa, il bacino ruota all’indietro con orizzontalizzazione della base sacrale e appiattimento della lordosi lombare, con un aumento delle pressioni intradiscali lombari, della tensione ligamentaria posteriore ed un aumento dell’attività dei muscoli statici del rachide necessaria al mantenimento della posizione seduta con un aumento delle pressioni intradiscali lombari.(Andersson G.B.J., Murphy R.W., Ortengren R., Nachemson A. 1978).

Si spiega allora perché il 51,2% dei soggetti del riferito studio francese del 1993, lamentava lombalgia, con il 41.6% che aveva avuto l’episodio algico mentre era seduto in classe e ben il 69.5% dopo la prima ora di lezione. Sempre questo studio ha evidenziato che c’è un incremento della lombalgia dopo i 12 anni in particolare tra le ragazze. L’età della crescita della pubertà è il periodo in cui inizia la scuola secondaria con l’aumento dello stress per la colonna a causa dell’aumento del peso della cartella e dei periodi più lunghi di postura seduta. La situazione italiana monitorata dalla fondazione Don Gnocchi di Milano ha messo in risalto dati che indicano un aumento delle percentuali per i ragazzi italiani, infatti da questo studio il 72,37% per le donne e il 57.32% dei maschi soffre di rachialgia. Studi radiografici e di misurazioni in vivo delle pressioni intradiscali, mostrano che la retroversione del bacino e l’appiattimento della lordosi lombare, possono essere influenzati positivamente dalla presenza di uno schienale, in particolare se a questo viene aggiunto un sostegno lombare. (Andersson G.B.J., Murphy R.W., Ortengren R., Nachemson A.: 1978).

Questi autori hanno visto che la forma della colonna in posizione seduta con uno schienale a 110° ed un supporto lombare di 4 cm era simile a quella in posizione eretta.
Usando uno schienale, parte del peso corporeo viene trasferito ad esso, riducendo il carico sulla colonna lombare da parte dei segmento superiori del corpo.
Quanto più lo schienale è inclinato indietro tanto maggiore sarà l’entità del trasferimento.

Similmente il carico può essere ridotto aggiungendo alla sedia dei braccioli che eliminano il peso degli arti superiori. Così come un recupero della lordosi si può ottenere anche con una inclinazione del sedile di 5° -15° a seconda del morfotipo.
L’appoggio dei piedi al suolo su apposito sostegno o il supporto delle gambe (come avviene per le sedie ergonomiche a piano inclinato) è importante per ridurre e distribuire in maniera adeguata il carico.

MA SE CONSIDERIAMO CHE SONO I MICROMOVIMENTI E LE VARIAZIONI DI CARICO SULLE STRUTTURE DELLA COLONNA A FAVORIRE IL NUTRIMENTO DEL DISCO E DELLE ARTICOLAZIONI VERTEBRALI, DOVREMMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA SEDIA BASCULANTE CHE CONSENTE DI VARIARE LE POSIZIONI.
LA SEDIA PERDE PERÒ PARTE DELLA SUA IMPORTANZA SE IL PIANO DI LAVORO NON RISULTA ESSERE ADEGUATO.

Esiste infatti una relazione inversa tra la flessione del rachide lombare e l’estensione del rachide cervicale, il tutto per permettere la costanza dell’orientamento della testa e quindi del bersaglio visivo all’altezza degli occhi.

E’ stato dimostrato da un lavoro di BENDIX del 1984 che un progressivo aumento dell’inclinazione del piano di lavoro da 0° a 22° sino a 45° determina un progressivo miglioramento del gradimento per chi deve leggere, ma anche un progressivo decremento del gradimento per chi deve scrivere o compiere dei lavori manuali.
Per tale ragione sembra utile non tanto inclinare il piano d’appoggio, quanto inclinare di pochi gradi gli oggetti sovrastanti (libro, tastiera del computer).
L’Italia ha recepito con la UNI 7713 la norma internazionale ISO 5970 sviluppata dal comitato tecnico europeo nel 1977. Tale norma stabilisce le misure funzionali fondamentali per sedie e tavoli negli istituti d’istruzione.
L’altezza del banco e quella della sedia dovrebbero essere proporzionali alla statura dello scolaro, per questo motivo la norma ISO ha individuato sette dimensioni diverse delle sedie e dei banchi.

PER VEDERE SE ESSE SONO COMPATIBILI TRA DI LORO E CON L’ALTEZZA DELLO STUDENTE, BISOGNA VERIFICARE LA PRESENZA DEI SEGUENTI SETTE CRITERI DELLA NORMA ISO:

  • I piedi devono poggiare completamente sul pavimento;
  • Tra il femore e la parte inferiore del tavolo deve esserci spazio sufficiente ed un movimento non impedito;
  • Nella parte anteriore del sedile non deve esserci pressione tra la superficie di seduta ed il femore;
  • L’altezza del tavolo deve essere scelta in maniera tale che il gomito sia all’incirca sullo stesso livello del bordo anteriore del piano del tavolo, allorché gli omeri pendano verticalmente;
  • Lo schienale deve sostenere in maniera stabile la schiena nella zona dei fianchi e sotto le scapole ;
  • Tra la parte posteriore delle gambe ed il bordo anteriore del sedile deve esserci uno spazio libero;
  • Tra il sostegno dei lombi e il sedile deve esserci uno spazio libero adeguato per assicurare il libero movimento in posizione seduta.
    Dott. Sciascia Giovanni e Dott.ssa FT Dinoi Alessandra