I TRIGGER POINT

TRIGGER POINT sono delle aree localizzate di un muscolo (scheletrico) particolarmente Risultati immagini per trigger point mappairritabili e dolenti alla palpazione e alla pressione che ne scatenano il dolore e il “jump sign” (“segno del salto”) del paziente. Secondo la principale classificazione, si distinguono trigger point attivi e latenti.
I primi sono caratterizzati dalla comparsa spontanea dei sintomi, dalla presenza di un dolore familiare e riconosciuto come usuale dal paziente.
I secondi non riproducono dolore spontaneamente e dopo la stimolazione meccanica rievocano un dolore riferito non noto al paziente.
Ma, sebbene possano essere latenti, è opportuno che questi trigger point vengano comunque trattati in quanto sono causa di stimoli nocicettivi e possono trasformarsi in attivi se i fattori determinanti non vengono disattivati.
Non sono del tutto note le ragioni per cui i trigger point si formino, ma l’eziologia è sicuramente multifattoriale: possibili cause possono essere l’ipertensione, un’aumentata produzione di acetilcolina, stress, iperstimolazione neurologica, posture viziate, … Qualunque sia lo stimolo, si innescano dei meccanismi patogenetici che determinano una permanente contrazione muscolare, che diventa sede di migrazione di cellule dell’infiammazione acuta e cronica.

Risultati immagini per trigger point mappaIl sintomo che definisce un trigger point miofasciale è il dolore riferito, irradiato a localizzazioni tipiche riconducibili a mappe del dolore, associato a segni autonomici (come eccesso di sudorazione), riduzione della mobilità articolare, riproduzione del sintomo familiare al paziente alla palpazione.
I trigger point sono associati a tutte quelle forme algiche, come ad esempio cervicoalgiedorsalgie, caratterizzate da contratture e tensioni miofasciali. Nelle forme cervicali, tra i muscoli più colpiti troviamo il trapezio superiore, l’elevatore della scapola e lo sternocleidomastoideo, spesso coinvolti, ad esempio, nelle cefalee muscolotensive.
Molteplici sono gli approcci terapeutici al trigger point miofasciale: la principale tecnica Risultati immagini per trigger pointmanuale prevede la compressione ischemica in cui la pressione è sostenuta finché il fisioterapista non percepisce un rilascio dei tessuti o la diminuzione del sintomo del paziente, che solitamente avviene entro 60 secondi.
Altre metodiche manuali consistono nel massaggio trasverso profondotecniche di allungamento muscolare e di rilassamento post-isometrico. Utile può essere il supporto della tecarterapia e il consigliare al paziente esercizi a casa per enfatizzare l’effetto del trattamento e correggere posture o gesti errati.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, va menzionato il trattamento con DRY NEEDLING, tecnica definita di “puntura a secco” che implica l’utilizzo di un ago filiforme solido per trattare il dolore e la disfunzione di vari tessuti attraverso al “distruzione” delle placche neuromuscolari disfunzionali e la riduzione della nocicezione periferica infissa nel trigger point.

Risultati immagini per dry needling

Dott. Sciascia Giovanni e Dott.ssa FT Giuseppina Simone